La tua vecchia caldaia ti sta lasciando, ma prima di acquistarne una nuova vuoi essere sicuro di fare la scelta migliore in termini di risparmio energetico ed economico? Vale davvero la pena spendere di più per una caldaia di ultima generazione? La sola cosa da fare per trovare la risposta alle tue domande è confrontare le due tipologie di caldaia per capire quale modello ti farà davvero risparmiare.
Caldaia tradizionale e caldaia a condensazione: come funzionano e quale preferire per avere bollette più basse e un comfort ottimale? Ecco il confronto.
Caldaia tradizionale
La caldaia tradizionale, fuori produzione già dal 2015 (direttiva ErP 2009/12/CE). Il suo corpo centrale è costituito da un bruciatore in cui l’acqua viene riscaldata attraverso la combustione del gas. In questo modo il gas viene bruciato generando la combustione che permette di riscaldare casa e avere acqua calda sanitaria.
In una caldaia tradizionale a gas (che sia metano o gpl), i fumi della combustione riscaldano la serpentina (o scambiatore) al cui interno circola l’acqua. Gran parte di questi fumi fuoriesce come gas di scarico per finire con il disperdersi nell’aria esterna. Insieme ai fumi si disperde nell’ambiente anche calore, che non è altro che energia. Un’energia che purtroppo viene sprecata, motivo per cui il rendimento della caldaia si ferma a circa l’85%.
Caldaia a condensazione
Questo tipo di caldaia, invece, è stata pensata proprio per recuperare quel calore che in un modello tradizionale si disperde, facendo condensare il vapore acqueo (ecco perché ha bisogno di scaricare l’acqua di condensa).
Il vapore acqueo presente nei fumi della combustione raggiunge la serpentina di ritorno nella caldaia. I fumi caldi, una volta a contatto con la serpentina, rilasciano calore e si raffreddano, facendo condensare il vapore acqueo che contengono.
Il risultato è il recupero del calore (e quindi di energia!), che invece di perdersi nell’ambiente rende il rendimento della caldaia a condensazione eccellente, arrivando a valori fino al 110%. È importante notare come in questo modo, oltre ad abbattere i consumi, si riducono le emissioni di gas nell’ambiente.
Se nonostante i vantaggi, quello che ti lascia perplesso è il prezzo, rifletti sul fatto che la spesa iniziale è assolutamente ammortizzabile in breve tempo grazie all’alta percentuale di risparmio che ti garantisce: fino al 25%.
In poche parole, se con una caldaia tradizionale spendi circa 1000 euro l’anno per riscaldarti, con una a condensazione puoi arrivare a scendere a 700 euro, se abbinata a un impianto di riscaldamento a pavimento. Perché? Leggi qui
È sempre conveniente scegliere la caldaia a condensazione?
Esistono solamente alcuni casi in cui non è consigliabile installare questo tipo di soluzione:
- Quando si è in presenza di un impianto a radiatori di piccole dimensioni, progettati per lavorare ad alte temperature. In questo caso infatti la caldaia sarebbe obbligata a lavorare spesso con temperature dell’acqua elevate (circa 80/90 gradi), tali da non permettere lo sfruttamento ottimale del calore del vapore.
- Quando l’edificio in cui andrebbe installata ha un cattivo isolamento termico.
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È chiaro che dal confronto tra le due caldaie, a meno che non ci trovi in uno dei due casi appena visti, quella a condensazione di ultima generazione è la migliore in termini di risparmio energetico, impatto ambientale e taglio delle bollette.
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