La Cucina Povera. Dall’Emilia Romagna la ricetta della torta di riso.

11 maggio 2023 - 17:36 / di Camilla Giacinti Camilla Giacinti

“Ingredienti ordinari per piatti straordinari.” Un concetto messo nero su bianco già nel 2017 dallo chef stellato Massimo Bottura in Il Pane è Oro, un volume che celebra la cucina povera”, i piatti di recupero, le ricette più semplici e alla portata di tutti.

La cucina povera è stata una parte importante della cultura culinaria italiana per secoli. Nata come modo per utilizzare gli ingredienti disponibili, spesso scarti o parti meno pregiate degli animali, ha dato vita a ricette gustose e nutrienti.

In particolare, la cucina povera si è sviluppata in un'epoca in cui le persone lavoravano duramente e avevano bisogno di cibi sostanziosi per soddisfare le loro esigenze energetiche.
I contadini e i lavoratori, che costituivano la maggior parte della popolazione, dovevano fare affidamento sui prodotti della terra e sugli animali.

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Un dolce antico dalla storia gustosa.

Un dolce della cucina povera in Emilia Romagna, per esempio, è la torta di riso.

La torta di riso è un dolce tradizionale bolognese che si prepara in occasione della festa del Corpus Domini, una celebrazione religiosa che si tiene ogni anno in onore del corpo e del sangue di Cristo.

Le origini della torta di riso a Bologna risalgono al XIV secolo, quando la città era un importante centro di produzione di cereali e la ricchezza della sua aristocrazia permetteva di creare piatti ricchi e sfiziosi. In quel periodo, la torta di riso era un dolce esclusivo delle famiglie nobili, ma nel corso dei secoli si è diffuso anche tra le classi meno abbienti, diventando un simbolo della cucina bolognese.

Si dice che la versione bolognese sia stata creata da una cuoca dell'aristocrazia bolognese che aveva bisogno di utilizzare gli avanzi di riso del pranzo. La cuoca aggiunse zucchero, uova, latte, scorza di limone e una manciata di amaretti e pinoli, ottenendo così una torta saporita e profumata.

Nel caso delle persone non abbienti la ricetta si poteva realizzare grazie alle donazioni da parte del datore di lavoro. In Emilia Romagna, le mondine venivano pagate in base al quantitativo di riso che erano riuscite a raccogliere. Questo sistema di pagamento veniva chiamato "a cottimo". In alcuni casi, ricevevano anche una porzione di riso come parte del loro pagamento, che potevano portare a casa per il consumo personale o per la vendita sul mercato.

Non resta che raccogliere gli ingredienti necessari e mettersi all’opera per assaggiare questo dolce straordinario preparato con ingredienti ordinari.

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La ricetta.

TORTA DI RISO per 6/8 persone

Ingredienti:

  • 300 g riso chicchi grossi (Vialone nano o Roma o Arborio)
  • 300 g zucchero semolato
  • 3 uova intere
  • 1 L latte intero
  • 1 stecca vaniglia
  • Buccia di 1 limone grattugiata
  • mezzo bicchiere di Liquore Sassolino

Procedimento:

  • Cuocere al dente il riso nel latte con limone e vaniglia, fino a ottenere una crema delicata.
  • Lasciare raffreddare.
  • Aggiungere lo zucchero, le uova sbattute e 3/4 di liquore.
  • Mescolare bene e stendere su una teglia bassa imburrata e infarinata.
  • Mettere in forno per 40 minuti a 180° statico (modificare in base al forno)
  • Infilare uno stecco per controllarne la cottura, deve risultare un po' umida all'interno.
  • Sulla superficie versare un po' di latte e restante liquore per formare la crosticina caramellata. (In alcune varianti si usa la gelatina o l'uovo sbattuto)
  • Attendere che si raffreddi e servire.

Oltre alla ricetta tradizionale, alcune versioni aggiungono i canditi, i pinoli, un liquore alla mandorla o al cioccolato, ma per tutte le ricette, il segreto per una buona riuscita sta nella cottura lenta del riso nel latte e vaniglia, fino a trasformare i chicchi di riso in una morbida crema.

Un dolce davvero speciale in tutta la sua semplicità.

Buon appetito!

Categorie: Ricette per la sostenibilità

Camilla Giacinti

Scritto da Camilla Giacinti

Nata a Milano, architetto e foodstylist, è sempre alla ricerca di nuove tecniche di cottura e gesti quotidiani ecosostenibili. L’esperienza nel settore dell’energia le ha dato modo di approfondire l’argomento nel suo ambiente preferito della casa: la cucina.