Il compost: cos'è e come praticarlo in casa.

07 luglio 2021 - 16:40 / di Camilla Giacinti Camilla Giacinti

Attraverso la raccolta differenziata che si tratti di carta o plastica, si riduce la massa dei rifiuti da smaltire e si frena lo sfruttamento delle materie prime, sempre pi  scarse in natura. Un gesto semplice come quello di dividere i rifiuti ha molteplici benefici per la natura.

Oltre alla raccolta differenziata ci si può dedicare alla creazione del compost casalingo, un prodotto biologicamente stabile, risultato della trasformazione, in condizioni aerobiche, di matrici organiche selezionate provenienti dalla raccolta differenziata. Con il compost non si sprecano risorse, si possono sostituire concimi chimici e si rispetta la natura.

Il contenitore per realizzare il compostaggio specialmente in casa si chiama "Compostiera" o "Composter" ed  un contenitore semplice, che tutti noi possiamo usare e nel quale vengono create e mantenute le condizioni ottimali perché la decomposizione si possa svolgere con rapidità, al riparo da agenti atmosferici e climatici negativi. La compostiera può essere costruita manualmente: un contenitore areato e aperto sul lato superiore e inferiore dove fare lavorare gli elementi.

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Secondo la ricerca demoscopica sulla popolazione italiana promossa da Bluenergy Group e condotta da SWG, notiamo quanto sia ancora lontano un approccio sostenibile al 100% nelle nostre case, ma che una buona fetta della società si sta approcciando al tema con piccoli gesti quotidiani.

Perchè compostare?

È importante sapere che i rifiuti organici, se lasciati marcire, sviluppano gas metano, uno dei gas responsabili dell’effetto serra. Inoltre, gettando i rifiuti in maniera indifferenziata nelle discariche, il rischio   di causare problemi di contaminazione dei corsi d’acqua.
Il compost, il concime ottenuto dal compostaggio, sostituisce i concimi chimici nocivi per l’ambiente e le persone, ed essendo molto ricco di sostante nutritive naturali, rimineralizza i terreni impoveriti dalle colture intensive.

Come si composta?

Per prima cosa bisognerà posizionare il composter un’area prescelta, in balcone o in giardino, meglio in ombra. È bene proteggere con un coperchio removibile il lato superiore, per evitare che entri la pioggia e per tenere lontani eventuali animali indesiderati. Solitamente i composter in vendita ne sono già forniti.
Per ottenere un buon compost   è necessario alternare strati secchi ad altri umidi, in modo da consentire il passaggio di aria da uno strato all’altro, alternando anche materie azotate, scarti di cucina a sostanze carboniose quali sono gli scarti di potatura.

Come si preparano i rifiuti?

Rami e foglie devono essere sminuzzate e poi miscelate con i rifiuti: più  gli elementi sono tritati, più facile e veloce sar  il lavoro per i piccoli organismi che smaltiscono e trasformano gli scarti. Sul fondo andranno posizionate le ramaglie, poi i rifiuti, di seguito uno strato di terra contenente lombrichi ed altri “aiutanti”, poi paglia, ancora terra ed infine foglie secche.

 

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Gli ingredienti indispensabili: acqua e aria.

L’umidità dell’ambiente è fondamentale per i microrganismi responsabili del compostaggio: in quantità eccessive può portare ad avere cattivi odori per lo svilupparsi di batteri anaerobi, se il materiale è troppo secco il processo può fermarsi. Occorre quindi miscelare equilibratamente gli scarti alimentari con quelli
del giardino, bagnare i rifiuti se c’è troppo secco, permettere una buona areazione.

Una volta ottenuto il COMPOST, in base alla sua
stabilità se ne possono distinguere di tre tipi:


  • compost FRESCO (2/4 mesi)  ancora in corso di trasformazione biologica;
  • compost PRONTO (5/7 mesi) già stabile e non produce più calore, ha un effetto concimante meno marcato e può essere usato per l’orto o il giardino subito prima della semina;
  • compost MATURO (8/12 mesi)  un compost che ha subito una fase di maturazione prolungata e possiede il minor effetto concimante. Ha un’alta stabilità, il che lo rende idoneo al contatto diretto con le radici e i semi anche in periodi vegetativi delicati (come germinazione e radicazione),indicato come terriccio per le piante in vaso e per il rinfoltimento dei prati.

Se i nostri consigli sono stati d'aiuto raccontancelo nei commenti. Ricordati che per iniziare a vivere in maniera sostenibile non servono grandi cambiamenti, basta adottare piccole e semplici abitudini. Utilizzare energia elettrica da fonti rinnovabili e gas con emissioni compensate, per esempio, può essere il primo passo per iniziare a impattare meno nell'ambiente e vivere una vita all'insegna della sostenibilità ambientale. Scegli la tariffa gas e luce più adatta alle tue necessità, con il nostro configuratore basta un minuto.

Categorie: Ricette per la sostenibilità

Camilla Giacinti

Scritto da Camilla Giacinti

Nata a Milano, architetto e foodstylist, è sempre alla ricerca di nuove tecniche di cottura e gesti quotidiani ecosostenibili. L’esperienza nel settore dell’energia le ha dato modo di approfondire l’argomento nel suo ambiente preferito della casa: la cucina.