Caldaia a camera stagna di tipo C normativa: cosa prevede

28 novembre 2019 - 12:28 / di Roberto Ferri Roberto Ferri

Caldaia a camera stagna di tipo C (convenzionale): è fuori norma o è ancora possibile acquistarne una? Negli ultimi anni le normative che regolano le tecnologie del riscaldamento, come le caldaie, hanno subito diverse modifiche. Per un privato senza le conoscenze del mestiere è difficile orientarsi nella scelta di una nuova caldaia, quindi facciamo finalmente chiarezza.

Se stai valutando l’ipotesi di sostituire la tua vecchia caldaia, è bene partire da un presupposto: la caldaia a camera stagna di tipo C (convenzionale) è ormai fuori legge.

Caldaia a camera aperta: normativa

La normativa di cui parliamo è la Direttiva Ecodesign, ovvero la direttiva europea ErP (Energy Related Products), entrata in vigore il 26 settembre 2015. In base a questa normativa, le caldaie a camera aperta sono andate fuori produzione a partire dal 26 settembre 2018. Da tale data, dunque, la caldaia tradizionale potrà essere sostituita solamente da quella a condensazione.

La ratio di tale norma è la volontà di ridurre quanto più possibile l’inquinamento atmosferico causato dall’emissione di gas serra, a cui la caldaia tradizionale ha contribuito in modo decisivo.

La direttiva si divide in realtà in 3 fasi:

  • Fase 1 dei Regolamenti ErP - 26 settembre 2015
    In questa data entrano in vigore in Europa le direttive Ecodesign ed Etichettatura Energetica per certificare l’efficienza e il rispetto dei limiti delle emissioni inquinanti dei generatori di calore per il riscaldamento e la produzione di acqua sanitaria.
    In questa prima fase viene introdotta l’etichetta energetica.
    Si stabilisce l’obbligo, per tutti i generatori di calore per il riscaldamento e per la produzione di acqua calda sanitaria, di esporre l’etichetta energetica con una scala di classificazione: da A++ a G per le caldaie a condensazione e le pompe di calore, da A a G per gli scaldacqua a pompa di calore.
  • Fase 2 dei Regolamenti ErP - 26 settembre 2018
    In questa seconda fase vengono introdotti dei valori limite sulle emissioni nocive di Nox.
    Le caldaie devono quindi avere emissioni di ossidi di azoto non superiori a:
    56 mg/kWh, nel caso di combustibili gassosi;
    120 mg/kWh, nel caso di combustibili liquidi.
    Da questo momento non possono più essere prodotte e introdotte sul mercato le caldaie a camera aperta, nocive per l’ambiente.
  • Fase 3 dei Regolamenti ErP - 26 settembre 2019
    In questa terza e ultima fase vengono eliminate le classi di minore efficienza e l’etichetta energetica avrà una nuova classificazione da A+++ a D per caldaie e pompe di calore.

 

Eccezioni previste dalla normativa

La caldaia a camera aperta può essere ancora installata solo nel caso di edifici plurifamiliari, per sostituire generatori che scaricano in fumi in canne fumarie collettive ramificate.

Questa è la sola eccezione prevista dalla legge.

Sono obbligato a sostituire la vecchia caldaia?

Nel caso in cui la tua vecchia caldaia sia in buono stato e funzioni in maniera efficiente, non hai l’obbligo di sostituirla, almeno fino a quando non sarà necessario. Nel momento in cui dovrai sceglierne una nuova, però, avrai l’obbligo di cambiarla con una a condensazione, più efficiente per l’ambiente e per le tue tasche. Per conoscere la convenienza della caldaia a condensazione, leggi questo articolo.

Insomma, la normativa è chiara: la caldaia a camera stagna di tipo C (convenzionale) non è conforme alla legge, orienta la tua scelta su una nuova caldaia a condensazione. Qui trovi un approfondimento a 360 gradi, davvero utile, sull'argomento riscaldamento e caldaia.

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Roberto Ferri

Scritto da Roberto Ferri