Quanto pesa il consumo di energia sul bilancio di un'attività ristorativa

Quando si apre una nuova attività commerciale, la voce bollette rischia facilmente di passare in secondo piano. Nell’immediatezza dei lavori, infatti, quello che va a gravare maggiormente sulle tasche degli imprenditori sono i costi legati a impresa di costruzione, materiali, arredamento ed elettrodomestici.

Un discorso di questo tipo vale a maggior ragione per un ristorante che, specie se di nuova apertura, fa fatica a quantificare i consumi energetici legati al funzionamento di forni, cucine, impianto di climatizzazione e luci. Molte di queste voci, infatti, dipendono dall’affluenza dei clienti e, quindi, dal carico di lavoro che un ristorante deve essere in grado di sopportare.

Eppure, sia che un locale abbia grande successo sia che faccia fatica a ingranare, le bollette di luce, acqua e gas a fine mese vanno pagate lo stesso. Ma è davvero possibile che non esista un metodo per effettuare una corretta analisi dei consumi allo scopo di raggiungere il massimo del risparmio energetico?

La risposta è che, in realtà, sistemi di questo tipo esistono. Che si tratti di semplici trucchi per sprecare meno energia o di tecniche certificate per quantificare i consumi, non sarà difficile raggiungere il proprio scopo: risparmiare qualche soldo da reinvestire nell’attività. Qui sotto abbiamo raccolto una serie di best practice e di indicazioni utili: leggile e non te ne pentirai!

Le bollette

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Il primo passo da fare è quello di controllare con attenzione le bollette recapitate dalle imprese che forniscono energia. Sicuri che sia tutto in regola? O, forse, c’è qualche valore anomalo? Oppure, peggio ancora, appare in bolletta qualche voce poco chiara che però va pagata?

In ciascuno di questi casi è importante controllare con grande attenzione tutto quello che viene scritto e, qualora ci siano dei dubbi, contattare immediatamente l’azienda fornitrice. Se foste voi gli avventori di un ristorante, paghereste mai un piatto che non avete ordinato?

La diagnosi energetica

Dopo quella che viene definita “analisi dei consumi storici”, è possibile effettuare un rilevamento più approfondito che prende il nome di diagnosi energetica. Dal 5 Dicembre 2015 è obbligatoria per tutte le Grandi Imprese e per le Piccole e Medie Imprese energivore. La diagnosi energetica può essere effettuata da qualunque esercizio commerciale grazie all’utilizzo di sofisticati mezzi e di tecniche all’avanguardia. Parliamo dell’uso di termocamere, software avanzati di simulazione e modellizzazione del sistema edificio-impianto.

Questi possono essere maneggiati solo da esperti: Società di Servizi Energetici (ESCo), Esperti in Gestione dell’Energia (EGE) e Auditor Energetici, soggetti che, dal 2016, hanno l’obbligo di essere certificati da organismi accreditati.

Per effettuare una corretta diagnosi energetica è necessario agire per step:

  • Durante la fase preliminare l’Auditor Energetico entra in contatto con la direzione e, insieme, si definiscono obiettivi, necessità, tempistiche e pianificazione di tutte le attività per l’esecuzione della diagnosi.
  • Nell’attività sul campo, invece, l’Auditor effettua visite e ispezioni mirate a valutare gli usi energetici, comprendere comportamenti e modalità operative degli utenti e il loro impatto sui consumi.
  • In fase di analisi, attività principale della diagnosi, l’Auditor individua i flussi energetici e definisce un bilancio energetico.
  • Quelle conclusive sono le attività finali, durante cui l'Auditor produce un rapporto finale.

La certificazione energetica

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Si tratta di un documento che, stilato da un professionista abilitato, quantifica le prestazioni del sistema che coinvolge l’impianto e l’edificio. Esso, infatti, basa le sue valutazioni non solo sui consumi effettuati ma anche sul tipo di materiali utilizzati per la costruzione degli ambienti, sull’efficienza degli impianti installati e sul loro corretto dimensionamento energetico.

Qualche accorgimento in più

L’analisi dei consumi, infine, può essere effettuata anche con metodologie meno tecniche ma pur sempre attendibili, in modo di rendersi conto di se c'è margine di azione prima di rivolgersi al fornitore per ottenere un nuovo preventivo luce. Qualche esempio? Controllare il buon funzionamento degli elettrodomestici (di vitale importanza per i ristoranti), utilizzare con parsimonia strumenti quali il condizionatore e le luci, optare per scelte ecologiche.

Queste ultime investono l’intero funzionamento del locale e si concretizzano nell’uso delle energie da fonti rinnovabili, nella raccolta differenziata e nell’utilizzo di materiale riciclabile.

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