Nel mercato dell'energia, perdersi è facile
Sapersi orientare nel mercato dell’energia non è certo facile: tra direttive nazionali e comunitarie, acronimi, definizioni e alta variabilità del mercato è bene sapersi districare per evitare di incappare in inconvenienti poco piacevoli.
Un discorso di questo tipo vale a maggior ragione se a dovere essere amministrata non è solo la bolletta della propria famiglia ma anche quella di un’azienda: nel secondo caso, infatti, i costi sono molto più alti e la necessità di conoscere bene il settore della distribuzione e del consumo di energia per la propria ditta è di grande importanza se non si vuole incidere in maniera sostanziosa sul bilancio di fine anno.
Il mercato del gas
Ecco perché è importante rimanere costantemente aggiornati su tutto ciò che ha a che fare con questo campo: come spesso succede nell’ambito normativo, infatti, le leggi cambiano con estrema rapidità e conoscerle al meglio rappresenta un vantaggio per ogni responsabile acquisti di un’azienda che voglia risparmiare qualcosa sui consumi. Non solo. Anche il mercato del gas è estremamente volubile, e sapere dove e come investire i propri soldi potrebbe essere dirimente quando si tirano le somme del business aziendale.
A questo proposito, nell’ambito normativo e della compravendita dell’energia esistono alcuni parametri che vanno conosciuti per orientarsi al meglio nella scelta dell’opzione migliore per la fornitura ma soprattutto per il costo di tale servizio. Essi rispondono a due acronimi, PUN e TTF, ed entrambi vanno conosciuti al meglio per tutelare il proprio portafogli dal rischio di spese onerose e inutili. Vediamo dunque assieme di cosa si tratta.
PUN, il Prezzo Unico Nazionale
PUN sta per Prezzo Unico Nazionale e definisce il prezzo in acquisto dell’energia sulla borsa elettrica che si forma nel mercato elettrico italiano (IPEX). Detto così può sembrare un concetto molto criptico ma, in realtà, non è così difficile come può apparire.
Per spiegarlo, è bene partire da uno step preliminare: come, ma soprattutto dove, i gestori e i fornitori italiani acquistano l’energia che poi rivendono ai clienti? La risposta è semplice: esattamente come succede in finanza (con prodotti come azioni, obbligazioni e molto altro), anche per l’energia esiste una piattaforma di scambio e di acquisto. Questa è la Borsa Elettrica e viene gestita dal GME, acronimo che sta per Gestore Mercato Elettrico.
E proprio come nel caso della Borsa di Piazza Affari, anche nella Borsa Elettrica quotidianamente avvengono contrattazioni tra produttori e grossisti sul prezzo dell’energia: la media del prezzo di Borsa, che varia a seconda dei lotti di energia venduti e acquistati, forma il PUN.
Il prezzo di scambio è definito per ogni ora di ogni giorno sulla base dell'incontro tra domanda e offerta: per questo il PUN che va a formarsi non è fisso, ma varia ogni ora dell’anno. I suoi valori saranno per lo più maggiori nelle ore in cui è difficile e costoso produrre energia, mentre presenteranno cifre più basse nelle ore di maggiore offerta e produzione. Ma a cosa serve, esattamente? Il PUN va conosciuto in quanto dal 2017 fa da unico riferimento all’aggiornamento trimestrale delle tariffe.
TTF, il Title Transfer Facility
TTF, invece, sta per Title Transfer Facility e altro non è che l'indice di borsa del gas naturale nel mercato dei Paesi Bassi. Istituito da Gasunie (società olandese che si occupa di infrastrutture e trasporto del gas naturale nei Paesi Bassi e in Germania) nel 2003, è quasi identico al National Balancing Point (NBP) nel Regno Unito e al Netconnect Germany (NCG) e consente di commercializzare il gas all'interno della rete olandese.
Bene, direte voi: ma allora cosa c’entra l’Italia? La risposta è semplice, ma bisogna fare una premessa. Negli ultimi 10 anni in Europa sono sorte diverse piattaforme di mercato (le borse, appunto) per lo scambio di gas naturale, che hanno consentito di svincolare in parte (o, quantomeno, sul mercato all’ingrosso) il prezzo del gas da quello del petrolio. Il TTF dei Paesi Bassi è uno di queste: qui vengono quotidianamente negoziati i prezzi di vendita e acquisto di gas fra i maggiori player in Europa e sempre qui l’Italia ha trovato un mercato di riferimento in linea con gli altri mercati europei.