L’esigenza di soluzioni per una casa con riscaldamento a basso consumo energetico è sempre più diffusa, sia per l’impatto positivo sulle bollette sia per ragioni di impatto ambientale. Allora come risparmiare sul riscaldamento? Ecco le migliori tecnologie a confronto.
Una premessa… green. Innanzitutto, spendere meno per il riscaldamento non solo è un obiettivo utile al tuo bilancio familiare ma è anche da collocare in un più ampio contesto di ottimizzazione e miglior uso delle risorse. In pratica consumare meno energia non solo fa bene a noi stessi in termini economici ma fa bene a tutti in termini ambientali. Meno consumi significa risparmio di risorse e minori emissioni in atmosfera. Faccio questa premessa per introdurre il fatto che se esistono le agevolazioni fiscali, come la detrazione 65% per le caldaie a condensazione, è perché a livello nazionale, europeo e mondiale, si sta spingendo verso l’adozione di nuove tecnologie più efficienti per la riduzione dell’inquinamento e il contrasto ai cambiamenti climatici. Ecco perché anche ognuno di noi nel nostro piccolo può fare la differenza attraverso le scelte di consumo e, in questo caso, la scelta del generatore di calore.
Anche se nelle case di nuova costruzione spesso viene proposto un impianto di riscaldamento elettrico a basso consumo, sul territorio italiano nella stragrande maggioranza delle case è presente il gas metano come fonte per l’uso cucina e per l’alimentazione della caldaia.
Perché il metano? La rete di distribuzione è capillare e perfettamente sicura e arriva praticamente ovunque in Italia; inoltre la caldaia a gas è un oggetto compatto e di dimensioni relativamente piccole che ben risponde alle esigenze di spazio di ogni famiglia. La caldaia, interna o esterna, ha approssimativamente l’ingombro di un pensile della cucina locale dove, tra l’altro, spesso la troviamo installata.
Il riscaldamento a metano è il più diffuso e anche il più conveniente sul piano pratico perché non richiede spazio di stoccaggio come ad esempio accade per le caldaie o stufe a legna o pellet. Qui trovi un confronto con la caldaia a biomasse.
Lo sviluppo tecnologico ha messo sul mercato caldaie ad alto rendimento, in grado di trasformare il più possibile del metano in calore, al contrario di quanto accade con altre fonti energetiche. Basti pensare che ad esempio un caminetto aperto trasforma solo il 40% della legna in calore, mentre il 60% resta in forma di polveri sottili oppure di cenere. Le caldaie a condensazione invece si avvicinano al 99% di rendimento senza sprecare neanche un metro cubo di gas e non emettono polveri sottili. Leggi qui come funziona la caldaia a condensazione.
Infine, le offerte sul mercato testimoniano l’ampia diffusione di questo sistema.
Le tecnologie sul mercato, in fatto di riscaldamento a basso consumo, propongono la pompa di calore o la caldaia a condensazione.
Come abbiamo visto all’inizio dell’articolo, la pompa di calore viene proposta in genere per le nuove abitazioni perché lavora in modo efficiente laddove ci sia un edificio perfettamente coibentato, dotato di infissi a bassa trasmittanza e senza ponti termici.
La caldaia a condensazione è la tecnologia adatta a tutti i contesti climatici e, al contrario della pompa calore che può ridurre la propria efficienza a temperature rigide invernali e richiedere maggior alimentazione di corrente elettrica per riscaldare, la caldaia a gas mantiene affidabilità, sicurezza e costantemente un elevato rendimento. È più semplice passare da una caldaia vecchia a una a condensazione perché non cambia nulla a livello di impianto: è il generatore ad essere più avanzato e con la sola messa in funzione ti farà registrare fino al 20%25% di risparmio sui consumi rispetto alla caldaia tradizionale.
>>Approfondisci qui i pro e contro della caldaia a gas.
Ecco un elenco di piccoli e grandi accorgimenti da adottare per ridurre le spese e i consumi:
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