La potatura è una pratica utile a rafforzare la salute delle piante e consente una naturale rigenerazione dei tessuti vegetali sia per le piante outdoor sia per quelle indoor.Il momento ideale per la potatura varia a seconda delle specie arboree e dalle necessità che ciascun esemplare presenta. In alcuni casi si interviene sulla stessa pianta più volte l’anno e più di frequente a fine inverno prima della nascita dei nuovi germogli.
Per alcune specie è opportuno intervenire subito dopo la fine della stagione di fioritura e prima che nascano i nuovi germogli floreali, in modo da preservarli per la primavera successiva. Tra l’autunno e la primavera le piante si trovano nella fase di riposo vegetativo, ovvero quando le funzioni fisiologiche sono ridotte al minimo.
Quali sono le piante adatte alla potatura in autunno?
La necessità di potare le conifere come il tasso, la tuia, la chamaecyparis ,l’abete, il cedro (sia cedrus deodara che cedrus atlantica), il cipresso e il ginepro si verifica quando nel corso dell’anno la pianta si è sviluppata in maniera eccessiva e questo tipo di potatura avrà l’obiettivo di conferire una forma più compatta e uniforme della chioma per prevenire i danni delle gelate invernali.
Arbusti sempreverdi resistenti alle basse temperature come il piracanto, l’agrifoglio, l’osmanto, il ligustro, il lauro del Portogallo, possono ricevere la potatura autunnale quando necessitano di essere ridimensionati e riportati alla forma desiderata oltre ad aver bisogno della potatura di mantenimento. In questa stagione meglio non intervenire sugli esemplari più giovani di 4 anni. Gli alberi a foglia caduca come il faggio, il frassino, la quercia, il liquidambar, la betulla, il frassino, il tiglio, l’ontano, il pioppo, il salice, l’acero e il ginko, devono essere potati in autunno ogni due o tre anni quando le foglie saranno cadute.
Quali sono le piante da non potare in autunno?
Esistono inoltre piante da frutto che preferiscono la potatura in inverno inoltrato, come per esempio molti agrumi, altre la fine dell’inverno, come il pero, il susino o il kiwi. È bene ricordare di non eseguire mai la potatura delle piante con superficialità poiché ogni intervento determina una ferita della struttura legnosa della pianta. È importante informarsi dal proprio vivaista giardiniere di fiducia e, nel caso si trattasse di un intervento casalingo, assicurarsi che le lame degli attrezzi siano ben affilate in modo da realizzare un taglio netto e preciso senza lasciare parti sfibrate. Nel momento della potatura si lasciano delle ferite alla pianta che non sempre sono facili da rimarginare specialmente nei periodi più umidi dell’anno, nella stagione non ottimale o nel momento sbagliato, per esempio durante la formazione o caduta delle foglie.
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