Quali sono le imposte sull’energia elettrica? E queste imposte, quanto pesano sulla bolletta nel suo complesso? Esistono esenzioni per le accise sull’elettricità? E se non ci sono, quali esenzioni sono previste per le aliquote di imposta nella bolletta elettrica?
In questa piccola guida cercheremo di rendere chiara la situazione delle imposte sulla bolletta elettrica, per dare una visione completa sulla situazione tributaria relativa all’energia e suggerire accorgimenti che consentano, ove possibile, di ridurre l'ammontare delle bollette.
Leggi questa guida se invece sei interessato a scoprire quanto pesano le imposte del gas in bolletta.
Le tasse che si pagano sulla bolletta elettrica sono sostanzialmente due:
È un’imposta indiretta che incide sul consumo di alcuni beni, in questo caso l’energia elettrica. L’accisa si calcola sulla quantità del bene consumato e non sul suo valore (cosa che invece avviene per l’imposta sul valore aggiunto). Per questo motivo, le aliquote con cui si calcola l’accisa si riferiscono al prodotto espresso in unità di misura, e non al suo valore economico di scambio. Un esempio per chiarire: l’accisa sull’energia elettrica si paga in termini di centesimi di euro al kilowatt, mentre l’IVA sull’energia elettrica si paga in termini di percentuale sul valore di ogni kilowatt. Da quanto appena detto consegue che l’accisa determina importi identici da pagare a parità di energia consumata, qualunque sia il fornitore di energia elettrica scelto: non essendo calcolata proporzionalmente sulla quantità, 300 kW acquistati da un fornitore o dall’altro generano sempre lo stesso valore di accisa.
IVA sull’elettricità
È l’imposta sul valore aggiunto, e si calcola come percentuale sul valore di un kW di elettricità.
L’accisa sull’energia elettrica è di 0,0227 euro per kW; tuttavia questa cifra non si paga in automatico su tutti i kW acquistati, ma segue uno schema che identifica alcune esenzioni sulle aliquote dell’accisa. Innanzitutto bisogna dividere gli utenti domestici dagli utenti professionali. Per i domestici, la distinzione è tra:
Gli utenti domestici non di residenza pagano sempre 0,0227 euro per kW di energia consumata, su tutti i kW consumati.
Gli utenti domestici di residenza, invece, si vedono assegnare l’aliquota dell’accisa sulla base della potenza disponibile del contratto di fornitura elettrica. La potenza disponibile indica la portata massima per unità di tempo dell’allacciamento di luce elettrica. Se vuoi saperne di più sulla potenza disponibile, puoi consultare il nostro articolo “allaccio e prima attivazione luce e gas” . La distinzione è tra:
Gli utenti domestici di residenza con potenza disponibile superiore a 3kW pagano sempre 0,0227 euro per kW di energia consumata, su tutti i kW consumati.
Per quanto riguarda gli utenti con potenza disponibile fino a 3 kW, si distingue tra chi impegna potenza fino a 1,5 kW, e chi invece impegna potenza da 1,5 a 3 kW. Se vuoi approfondire la definizione di potenza impegnata, puoi leggere il nostro articolo “allaccio e prima attivazione luce e gas” . Si tratta in breve dell’effettivo utilizzo di energia elettrica per unità di tempo.
Gli utilizzatori di energia elettrica fino a 1,5 kW sono esenti dall’accisa fino a 150 kW all’ora al mese, in altre parole:
Gli utilizzatori di energia elettrica con potenza impegnata tra 1,5 e 3 kW avranno ancora una distinzione all’interno:
Riassumendo, quindi, si vedranno applicare un’aliquota dell’accisa pari a 0, equivalente a un’esenzione totale dall’accisa, tutti coloro che:
Tutti gli altri saranno soggetti a pagamento dell’accisa in misura maggiore o minore a seconda dello scaglione di potenza impegnata / consumo mensile in cui si trovano.
Vi sono alcune aziende fuori campo e aziende che sono esenti dall’accisa .
Le aziende fuori campo sono:
Le aziende esenti da accise sono:
Enti diplomatici, consolari e organizzazioni riconosciute;
Paesi terzi e organizzazioni internazionali con esenzione IVA;
Forze armate di qualsiasi Stato e facenti parte della NATO;
Aziende che produco grazie a impianti azionati da fonti rinnovabili ai sensi della norma vigente, con potenza >20kW;
Imprese che producono elettricità;
Imprese che impiegano l’energia elettrica per l’esercizio delle linee ferroviarie per trasporto merci e passeggeri;
Imprese che impiegano l’energia elettrica per l’esercizio delle linee di trasporto urbano e interurbano;
Aziende che hanno la necessità di testare e/o collaudare macchinari, possono richiedere l’esenzione solo per il periodo relativo al test.
Per effettuare la richiesta di esenzione dalle accise o di non sottoposizione, l’azienda può rivolgersi al proprio fornitore di energia elettrica che lo guiderà sulla documentazione necessaria per accedere alla richiesta.
Attualmente l’IVA applicata sulla fornitura di energia elettrica prevede queste aliquote:
Non esistono esenzioni per l’IVA sulla bolletta elettrica per utilizzo domestico . Tuttavia, per le famiglie che presentino alcuni particolari requisiti è previsto uno sconto bolletta, il cosiddetto “Bonus Elettrico”.
Sulla bolletta elettrica di alcune attività specifiche, viene applicata un'iva agevolata al 10%. Queste le attività che possono goderne:
A queste aziende dal 2003 si sono aggiunte anche le imprese agricole e agrituristiche, che possono usufruire di un’aliquota agevolata IVA del 10% per l’energia che viene destinata al funzionamento dell’azienda. Per usufruirne, devono avere un contratto di fornitura di energia elettrica destinato all’uso agricolo, e questo contratto deve essere distinto da quello per l’energia elettrica dedicata alle attività di azienda non agricole e/o dall’eventuale consumo per uso domestico.
Anche in questo caso, l’azienda deve dare comunicazione scritta al proprio fornitore di energia elettrica per poter accedere all’agevolazione.
Il peso delle imposte sulla bolletta dipende dal tipo di consumi, cioè se si è utente domestico o utente professionale, dalla quantità consumata, e dal prezzo praticato dal fornitore. Per dare un valore di riferimento, un utente domestico tipo con una potenza disponibile di 3 kW pagherà in tasse tra il 13 e il 14% del valore della bolletta elettrica.
In una bolletta Bluenergy le informazioni sulla tassazione, sull’IVA e sulle accise applicate all’energia elettrica si possono trovare in queste sezioni:
la nuova bolletta 2.0 (dettaglio fronte-retro nelle foto superiori), poi evidenzia chiaramente tutti i dettagli su IVA, accise ed eventuali altre imposte nella sezione dedicata.
Il Bonus Elettrico, il cui nome tecnico è Bonus Sociale Elettrico, è un’agevolazione sulla bolletta della luce disposta dal Governo e gestita dall’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas. Si tratta di uno sconto sulla bolletta riservato ad utenti residenziali (famiglie e privati) che versino in condizioni di:
Disagio economico
Viene definita tale la condizione degli utenti che presentino una dichiarazione ISEE annuale non superiore a 8.107,5 euro, oppure a 20.000 se sono presenti oltre tre figli a carico. In aggiunta a questa condizione, il consumo non deve superare i 3 kW nel caso in cui il gruppo di residenti sia inferiore o uguale alle 4 persone. Da 4 persone in su, il limite si sposta a 4,5 kW.
Disagio fisico
Questa condizione si identifica con la presenza nel nucleo famigliare residente di almeno una persona affetta da condizioni di salute gravi, tanto da necessitare l’utilizzo di macchinari salvavita collegati alla rete elettrica.
Il Bonus Elettrico è cumulabile, nel senso che se esistono contemporaneamente situazioni di disagio economico e disagio fisico, entrambi gli sconti vengono applicati.
Quanto vale il Bonus Elettrico?
L’importo del bonus è variabile su base annua, e prevede degli scaglioni a cui vengono applicati differenti sconti.
Bonus Elettrico per disagio economico:
Bonus Elettrico per disagio fisico
Il Bonus Elettrico per disagio fisico contempla due scaglioni di potenza impegnata, fino a 3 kW e oltre 3 kW. All’interno di ciascuno, sono i livelli di consumo a decidere l’importo dello sconto,
contratti fino a 3 kW:
contratti oltre 3 kW:
Per accedere al Bonus elettrico è necessario presentare domanda al proprio Comune di residenza, eventualmente facendo riferimento a centri designati dal Comune stesso per l’assistenza e/o la raccolta delle domande, come i CAF.
La situazione cambia se parliamo di bolletta dell’energia elettrica per aziende. In questo caso si presentano diverse possibilità.
Le imposte sull’energia elettrica sono sostanzialmente due, sia per i privati che per le aziende. In entrambi i casi è importante verificare la possibilità di richiedere esenzioni per ottenere dei risparmi, così come di adeguare i propri consumi a regimi di aliquota per l’accisa più convenienti. Per le aziende, nel caso in cui ve ne sia possibilità, è fondamentale avanzare la richiesta al fornitore di energia elettrica per vedersi riconosciuto il diritto all’esenzione.
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