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Climatizzatore on off o inverter: pro e contro delle due tecnologie

Scritto da Laura Sartori | 10 settembre 2020 - 09:25

Climatizzatore on off o inverter? Nonostante la netta prevalenza sul mercato della tecnologia ad inverter, le ricerche sui modelli on off sono ancora molte, anche per la convinzione che abbiano un costo inferiore. Quando si cambia o si acquista un climatizzatore è giusto fare una scelta consapevole: ecco perché in questo articolo mettiamo a confronto le due tecnologie valutando pro e contro.

Iniziamo precisando che non troverai, fra le righe, una risposta netta del tipo “il migliore climatizzatore è ad inverter oppure on off” perché la scelta dipende dall’utilizzo che vuoi farne e dalle condizioni dell’ambiente da raffrescare.

Climatizzatore ON OFF

Il condizionatore on off è una macchina che lavora in un’unica modalità: quando viene acceso, porta la temperatura al livello ideale (fissata dal termostato) e poi si disattiva, per ripartire a pieno regime quando la temperatura sale, con una tolleranza di 1 o 2 gradi.

Se la stanza da raffrescare è ben isolata termicamente il fresco all’interno si disperde più difficilmente, trattenendo a lungo la temperatura ideale.

La tecnologia on off raffredda velocemente l’ambiente e questo è il suo pro e, contemporaneamente, il suo più grande contro: il pro è appunto la rapidità con cui riesce a portare a temperatura ideale l’ambiente; il contro è che il climatizzatore crea un rapido e repentino cambio di temperatura ogni volta che entra in funzione creando un effetto di alternanza tra caldo e freddo. Il funzionamento infatti non è regolabile, è sempre al massimo comportando spese maggiori. 

Climatizzatore Inverter

Il climatizzatore ad inverter è invece dotato di una tecnologia intelligente ed ottimizzata: una volta raggiunta la temperatura ottimale sul termostato, il motore rallenta continuando a funzionare a bassi regimi per mantenere le condizioni di benessere, riducendo il rumore ed entrando automaticamente in una modalità che prevede il minimo consumo di elettricità.

Sul mercato destinato all’utenza domestica è la tecnologia che va per la maggiore, anche per l’appeal dei bassi consumi energetici: la modalità ECO o RISPARMIO ENERGETICO, che si trova indicata sul telecomando, consente di ottimizzare il funzionamento e l’energia che nell’arco delle 15-20 ore di funzionamento in piena estate si traduce in un risparmio significativo in bolletta.

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Consumi energetici a confronto

Si sente spesso dire che un condizionatore ad Inverter consumi di meno: è vero? La questione è leggermente più complessa e ha a che fare proprio con la tecnologia di cui il condizionatore è dotato.

Facciamo un esempio concreto.

Un condizionatore ON OFF 12.000 BTU, sviluppa subito e costantemente una potenza di 12.000 BTU ogni volta che viene tenuto acceso, consumando in maniera costante 1.200 Watt.

Un condizionatore inverter con le stesse caratteristiche ipotetiche (12.000 BTU e 1.200 Watt) sviluppa dai 6.000 ai 12.000 BTU in base al momento rendendo, così, i consumi variabili: all’inizio per far scendere la temperatura entra in funzione alla massima potenza e in seguito riduce la potenza per mantenere le condizioni di benessere.

In altre parole, sul lungo periodo d’utilizzo (ad esempio 15-20 ore se non addirittura 24 ore al giorno) l’Inverter ottimizza i consumi. A livello domestico ad esempio, la riduzione del regime di potenza del climatizzatore permette anche l’utilizzo contemporaneo di più elettrodomestici senza che il contatore faccia “saltare la corrente”.

 

Climatizzatore ON OFF o Inverter?

Quindi meglio sbarazzarsi del modello ON OFF e investire sull’Inverter?

Se l’obiettivo è utilizzare il climatizzatore per lunghe ore, mantenere il fresco in casa e abbassare i consumi, Sì. Se invece l’obiettivo è raffrescare rapidamente una stanza per alcune ore, può risultare più conveniente ed efficace la tecnologia ON OFF. Ciò che resta determinante è la classe di consumo visibile sull’etichetta energetica: indipendentemente dalla tecnologia, il consiglio è quello di optare sempre per elettrodomestici (in questo caso condizionatori) in classe A o maggiore. 

La scelta tra i due modelli dipende soprattutto dall’utilizzo che si intende fare dello strumento, ecco perché per quanto si possa essere correttamente informati, è sempre bene affidarsi a un tecnico specializzato per la scelta finale.

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