L’aria condizionata fa male? Torcicollo, raffreddore, risentimenti alle articolazioni: sono tutti malesseri estivi che vengono generalmente attribuiti all’aria condizionata. Infatti, molti ritengono che l’aria condizionata sia dannosa per la salute ma si tratta solo di un luogo comune. O no?
Scopriamolo subito.
L'aria condizionata ha degli effetti collaterali: può provocare raffreddore, mal di gola e laringiti, ma anche dolori articolari e muscolari, oltre a congiuntiviti e a problemi di digestione. D’altra parte, viene consigliata anche dai medici agli anziani e alle famiglie con bambini, addirittura come elettrodomestico “salvavita”. Ma dov’è la verità?
Abbiamo raccolto i più frequenti luoghi comuni sull’aria condizionata rispondendo con competenza, dopo aver parlato con i tecnici specializzati competenti in materia.
Sì. L’aria fresca, ma viziata, può trasmettere il virus del raffreddore, i virus influenzali e diffondere batteri che poi vengono inalati con la respirazione. La domanda è di grande attualità e la soluzione è provvedere a una corretta e frequente aerazione dell’ambiente e a una frequente pulizia e igienizzazione dei filtri.
No, ma aumenta la secchezza oculare. In ufficio, la lettura a monitor associata all’aria condizionata provoca secchezza oculare e riduce il ritmo in cui sbattiamo le palpebre (movimento che contribuisce a reidratare l’occhio). La secchezza può portare, associata a prurito, arrossamento e irritazione, allo sviluppo di congiuntivite.
No, tutt’altro: durante le ondate di calore estivo l’aria condizionata è un salvavita per gli anziani; sono molti gli studi che dimostrano l'utilità dell'aria condizionata nelle comunità di anziani e nelle case in cui sono presenti persone di età superiore ai 65 anni con patologie cardiovascolari. Gli anziani tendono a disidratarsi più facilmente, perdendo attraverso la sudorazione sali minerali e potassio: quest’ultimo è particolarmente prezioso per la corretta circolazione cardiovascolare.
I bambini in salute non hanno problemi di termoregolazione, tuttavia vanno protetti dai colpi di calore e dalle elevate concentrazioni di ozono tipiche delle ore calde dell’estate. Ecco perché le buone prassi prevedono di far uscire i bambini la mattina presto oppure dopo le 16.30-17.
Per i bambini è sufficiente ridurre l’umidità presente nell’aria e vanno evitati flussi diretti. In casa è sufficiente abbassare di 3-4 gradi la temperatura esterna per percepire una sensazione di benessere.
Spesso l’aria condizionata viene suggerita ai bambini (alle famiglie) con problemi di allergia perché i nuovi modelli, dotati di filtri antipolline, rendono l’aria interna più salubre e priva di allergeni responsabili di riniti e asma. Per evitare invece gli sbalzi dal caldo al freddo, per esempio all’ingresso di un centro commerciale, è bene portare una maglietta di cotone oppure una copertina leggera per la carrozzina.
Leggi anche questo approfondimento sui filtri antipolline.
Cani e gatti sono meno sensibili degli umani a caldo e freddo, ma soffrono comunque le condizioni estreme: anche negli animali domestici, umidità e calore possono ridurre la capacità del manto peloso di disperdere o trattenere calore. L’aria condizionata in casa e in auto andrà bene anche a loro purché non sia eccessivamente bassa.
Può darsi. La temperatura degli uffici si discosta molto da quella esterna. Lo si percepisce quando si entra, accaldati, in uffici in cui i dipendenti utilizzano camicie a maniche lunghe o completi. Ciò accade perché diversi studi hanno evidenziato che le condizioni migliori per la produttività sono intorno ai 20-24 gradi: di conseguenza all’interno si tende a refrigerare eccessivamente rispetto alla temperatura esterna.
Il forte sbalzo termico però non è salutare per chi deve entrare e uscire, quindi il consiglio è portare con sé un coprispalle o un maglioncino di cotone.
Il climatizzatore è un grande alleato del benessere in estate: per evitare malesseri collegati all’aria condizionata è sufficiente soltanto utilizzarlo seguendo semplici regole.
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