Che si tratti di carne o verdura, che sia un aperitivo veloce o una cena romantica, che avvenga in piedi al bancone o seduti per terra, il risultato non cambia: mangiare è alla base delle nostre funzioni vitali. E, per questo, deve avvenire nel massimo del rispetto della qualità del cibo e del benessere della persona che lo consuma.
Ma non basta. A fianco della qualità dei prodotti i ristoratori che li servono devono tenere a mente un’altra importante componente: quella della preparazione. Quest’ultima, infatti, deve essere realizzata servendosi di strumenti che non solo cuociano alla perfezione qualunque tipo di materia prima ma che lavorino anche nel pieno rispetto dell’ambiente circostante.
Prendiamo, per esempio, i forni: necessari per qualunque tipo di esercizio commerciale che si occupi di ristorazione, si differenziano per grandezza, fattura e alimentazione. In virtù di queste caratteristiche, alcuni di loro sono assai nocivi per l’ambiente e la salute umana.
Un esempio? I forni a legna, solo apparentemente ecologici: se alimentati con legname scadente o, peggio ancora, ricoperto di vernici tossiche, rischiano infatti di compromettere la qualità delle pietanze cotte oltre che dell’aria in cui vengono immesse le polveri. Insomma, un particolare non certo da poco!
Ma non temete. Qui sotto abbiamo raccolto un elenco dei forni professionali più intelligenti sul mercato: seguendo qualche semplice quanto utile consiglio avrete modo di garantire ai vostri clienti un servizio sicuro ed ecologico al 100%!
Si tratta del più tradizionale metodo di funzionamento della maggior parte dei forni professionali: con essi l’elettricità viene convertita in calore tramite resistenze. Quelli che, insieme ad una buona offerta energia, permettono un maggiore risparmio energetico sono denominati “ventilati”: con questa dicitura si indica un funzionamento basato sul principio della circolazione dell’aria calda in modo uniforme in tutto il vano. Tale sistema velocizza così la cottura, permettendo di sprecare meno energia possibile.
E per quello che riguarda il preriscaldamento? Meglio evitarlo o, almeno, calcolare bene i tempi per non lasciare acceso il forno per troppo tempo. Un discorso di questo tipo vale anche per lo spegnimento: al fine di evitare gli sprechi è bene spegnere il forno anche se la pietanza non è cotta del tutto: il calore “residuo” farà il suo lavoro.
Come suggerisce la nomenclatura stessa, questo tipo di forno riesce a cuocere le pietanze utilizzando il calore sprigionato dal vapore acqueo. Non solo. Esso consente di combinare insieme i sistemi di cottura tradizionale, ovvero quella termoventilata, con quella, appunto, a vapore.
Grazie alla possibilità di regolare la quantità di quest’ultimo, tali tipi di forni consentono di risparmiare sull’energia, ma anche sulle emissioni: niente CO2, solo acqua nebulizzata! Ultimo vantaggio, poi, è quello della cottura: nessun grasso o condimento aggiunto, nessuna variazione di calore per scongelare, disseccare o riscaldare, la cottura a vapore permette di mantenere inalterate le proprietà organolettiche di ogni pietanza.
Si tratta di due funzionalità tramite le quali un forno può pulirsi in totale autonomia, senza cioè l’uso di prodotti esterni: un importante aiuto per la qualità dell’acqua, nella quale non scorreranno detersivi tossici o fonte di schiuma. Ma come funzionano?
Le pareti laterali e quella posteriore dei forni catalitici sono rivestite da pannelli di materiale che non lascia depositare i grassi e che si pulisce durante il normale funzionamento del forno. I forni pirolitici, invece, si puliscono selezionando un programma specifico che dura più di un’ora e che porta il forno a una temperatura interna superiore ai 500 gradi. Con essa, i grassi e lo sporco si inceneriscono, in modo che tutto quello che si deposita per effetto della bruciatura può essere asportato con un panno umido.
Con questa definizione si indicano quei forni in cui circola aria calda attraverso un moto di convezione. Ossia? La convezione termica si ha quando l’aria calda entra in contatto con un corpo che ha una temperatura inferiore a quella dell’aria. In questo caso l’aria calda è quella della camera del forno, mentre la temperatura più bassa è quella del cibo che va riscaldato. La cottura attraverso i moti convettivi generati in camera aiuta ad avere una cottura del cibo più uniforme e a sprecare meno energia, pure con grandi quantità di alimenti da riscaldare.